Il 56enne Terry Papadinas vive a Salonicco, in Grecia. È un musicista fallito, isolato e dimenticato da tutti, alla ricerca disperata di una serata. La sua vita, però, non è sempre stata così. Cresciuto a Manhattan (dove la famiglia si era trasferita per motivi politici) durante gli anni '60, l'appena ventenne Terry torna in Grecia e grazie alla sua bravura e al suo carisma si impone subito come uno dei protagonisti della scena indie rock del paese. Dotato di un talento straordinario nel suonare la chitarra, diventa una vera e propria icona, ammirato da fan e colleghi e amato dalle donne. Con il suo perfetto inglese porta una ventata di novità in un paese in cui già cantare in una lingua che non sia il greco sembra una scelta rivoluzionaria. Terry è affascinante, suona da dio, parla, si veste e si comporta in tutto e per tutto come un rocker maledetto alla Keith Richards. Nella Grecia degli anni '70 è praticamente un alieno sbarcato da un altro pianeta. Apparentemente, Terry ha tutto, ma è come se non sapesse cosa farsene. A poco a poco, tutti quelli che suonano con lui fanno carriera, diventano popolari, molto popolari, tanto che oggi suonano in stadi gremiti di fan. Lui no, non ci è riuscito. Ogni volta che il successo sembrava a portata di mano – un'incisione, un tour, un contratto buono – Terry ha rovinato tutto e ora passa le giornate a chiedersi cosa non abbia funzionato nella sua vita. Materiali d'archivio che dipingono una ricca scena musicale a noi del tutto sconosciuta e le interviste con gli amici, le ex amanti e i musicisti che hanno suonato con lui ci aiutano a ricostruire il suo percorso personale e professionale mentre le sue confessioni – vivaci, intrise di humor e penose allo stesso tempo - rivelano storie di trasferimenti continui, di abusi da parte del padre e di un disorientamento che l'ha portato a un vero e proprio blocco esistenziale, alla sua auto-distruzione. Tutto questo viene raccontato in T 4 TROUBLE AND THE SELF ADMIRATION SOCIETY, di Dimitris Athiridis (Grecia, 2009, col., 108'), storia di un'esistenza vissuta all'insegna della mitologia del rock e, come ha scritto Giona Nazzaro su «Rumore», “un ritratto spietato e affettuoso, a tratti insostenibile nella sua brutale frontalità”.
Dimitris Athiridis è nato a Salonicco, in Grecia, nel 1962. Ha abbandonato gli studi di ingegneria meccanica per dedicarsi alla fotografia, lavorando contemporaneamente in ambito teatrale e musicale, ma non a livello professionistico. Athiridis ha lavorato per vent'anni come direttore della fotografia per documentari e spot televisivi. Il documentario T 4 Trouble and the Self Admiration Society è il suo esordio alla regia.
Dimitris Athiridis è nato a Salonicco, in Grecia, nel 1962. Ha abbandonato gli studi di ingegneria meccanica per dedicarsi alla fotografia, lavorando contemporaneamente in ambito teatrale e musicale, ma non a livello professionistico. Athiridis ha lavorato per vent'anni come direttore della fotografia per documentari e spot televisivi. Il documentario T 4 Trouble and the Self Admiration Society è il suo esordio alla regia.