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C'è un ristorante, a Los Angeles, che ti fa lo sconto del 5% se rinunci a portare con te al tavolo il tuo smartphone. L'invito è quello di lasciarlo all'entrata, chissà che uno dica che accetta di spegnerlo e poi non ci ripensi. Pare che da quando è stata avviata l'iniziativa (all'incirca un mese) dal 40 al 50% dei clienti abbia approfittato dell'offerta. Il proprietario, che è anche lo chef, spiega che il suo è un ristorante che cerca di ricreare un ambiente che sia il più possibile famigliare e che l'invito a lasciare i cellulari all'entrata nasce dalla voglia di “semplificare” e di aiutare le persone a “rientrare in contatto” fra loro.
Anche da noi, si comincia ad assistere a qualche tentativo di regolamentazione della tecnologia mobile. Per esempio a Udine, dove da qualche mese il Comune ha lanciato la campagna per la diffusione di zone «cell free», anche negli esercizi pubblici, che vengono invitati ad esporre cartelli che recitano «locale libero da cellulare». In pratica, si chiede ai clienti di spegnere il cellulare o, almeno, silenziarlo.
Ora, non discuto che la presenza degli smart phone nei locali pubblici possa essere a volte seccante e intrusiva, e che l'educazione delle persone spesso difetti (in questo, come in moltissimi altri ambiti), ma mi colpiscono sempre gli inviti a rallentare l'utilizzo della tecnologia per favorire il ritorno a una presunta età dell'oro della comunicazione, come se il deterioramento dei rapporti personali dipendesse dal diffondersi dei cellulari o di qualunque altro strumento. Un po' come dire che se ci sono tanti morti sulle strade è perché circolano tante macchine, non perché i guidatori corrono o non rispettano il codice. Se esco a pranzo o a cena con qualcuno che, invece di darmi bada e attenzione, controlla i messaggi, le mail o le notifiche dei social network, non ritengo che la “colpa” sia dello smartphone che glielo consente, ma mi faccio delle domande sul rispetto che l'altra persona nutre nei miei confronti e su quanto gli interessi trascorrere veramente del tempo con me.
lunedì 20 agosto 2012
venerdì 17 agosto 2012
Una giornata al mare
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Anche in spiaggia, come ovunque, la cosa più interessante da osservare sono le persone e i loro giochi.
Anche in spiaggia, come ovunque, la cosa più interessante da osservare sono le persone e i loro giochi.
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