Continua il viaggio cinematografico in quello che è stato definito “il più strano, crudele e ambizioso esperimento di controllo del pensiero del ‘900”. Dopo l’apertura di lunedì scorso con il documentario Die Mauer e il capolavoro di Wim Wenders, Il cielo sopra Berlino, un secondo appuntamento con altri due film: COMING OUT di Heiner Carow e HEDWIG - LA DIVA CON QUALCOSA IN PIÙ di John Cameron Mitchell. Cominciamo a parlare un po' del primo. Coming Out (Germania Est 1989) è il primo e unico film gay (e che racconta una storia d’amore omosessuale) prodotto dalla DEFA (studi cinematografici di stato) nella Germania Est. La sua prima presentazione pubblica è legata a un avvenimento molto particolare. Venne infatti proiettato per la prima volta proprio il 9 novembre 1989 a Berlino, la notte in cui cadde il Muro. A metà proiezione venne data la notizia che il Muro stava crollando, ma la maggioranza degli spettatori chiese di poter vedere il film fino alla fine prima di andare a unirsi alle manifestazioni di piazza. Tanto era rivoluzionario quello che accadeva dentro al cinema- per la prima volta un film a tematica omosessuale veniva proiettato in una sala della DDR - da far dimenticare per un po' l'altro grande evento che si stava consumando al di fuori di esso, le prime brecce in un muro che divideva la città (e l'Europa) da 28 anni, lo sgretolarsi di un simbolo, la fine di un'epoca. Spiega molto bene com'è andata uno dei protagonisti, l'attore Matthias Freihof, in una testimonianza pubblicata su La Stampa il 17 aprile scorso: "Quella sera della prima di «Coming out» arrivai in tempo per la fine della prima proiezione, fui accolto con grandi applausi e l'incontro con stampa e pubblico lo facemmo in un'altra saletta. La discussione era durata per tutta la seconda proiezione, a cui ci aveva raggiunto verso mezzanotte Dagmar Manzel, l'attrice che era la mia partner nel film, arrivata in taxi da uno spettacolo in un altro teatro. Attraversando la città aveva visto tantissima gente per le strade e precisò che aveva sentito dire che sarebbe stato aperto il muro… e noi, increduli, le rispondemmo con una battuta ironica. Più tardi mi avevano riferito che avevano comunicato la notizia in sala, ma molti spettatori avevano preferito vedere il film fino alla fine prima di andare a ovest: tutto sommato si trattava del primo (e unico) film a tematica gay nell'ex Germania socialista!" (per leggere l'articolo completo, clicca qui) Mathias è stato nei giorni scorsi ospite del GLBT Film Festival, che ha riproposto il film nella sezione dedicata al ventennale della caduta del Muro. Ecco una clip del film in cui compare proprio un giovane Matthias Freihof:
E ora un po' di trama: il giovane professore Philipp Klahrmann ha una relazione con Tanja, una sua collega di lavoro. Una sera incontra Matthias e fra i due nasce una passione. Matthias lo invita alla sua festa di compleanno e, dopo la festa, passano la notte insieme. Il rapporto tra Philipp e Tanja si deteriora, ma anche Matthias non riesce a sopportare di essere l'amante occasionale di Philipp e comincia a frequentare assiduamente i bar alla ricerca di altri uomini... Heiner Carow nasce nel 1929 a Rostock. Comincia la sua carriera artistica nei teatri per i giovani e, nel 1950, si trasferisce a Berlino dove inizia a insegnare alla Deutsche Film Aktiengesellschaft (DEFA) e, dal 1952 al 1956, ne diventa il direttore educativo. Nel 1956, esordisce alla regia con Sheriff Teddy. Nel 1973, gira il suo film più famoso e piccolo film culto della cinematografia della Germania Est: Die Legende von Paul und Paula, storia di un amour fou tra due giovani proletari berlinesi attorno a Alexanderplatz. Con Coming Out vince l'Orso d’argento alla Berlinale nel 1990. Morirà a Berlino nel 1997.
Per info generali o sulla rassegna “Tracce di Muro” chiamate lo 040 3476076 o visitate il nostro sito www.alpeadriacinema.it
questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò,il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema
Nessun commento:
Posta un commento