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Di assoluto interesse per tutti gli appassionati di cinema dell'est, la seconda parte della retrospettiva Marx Attacks! dedicata al cinema di fantascienza dei paesi dell’Est Europa, dopo la prima tranche del 2007 incentrata sulle produzioni dell’ex Unione Sovietica. Il programma (realizzato con la collaborazione di Alpe Adria Cinema) propone tredici film realizzati fra il 1960 e il 1985 nelle repubbliche di Cecoslovacchia, Polonia, Yugoslavia, Ungheria, RDT. Le pellicole saranno presentate a Trieste nell'ambito di Science+Fiction fra il 24 e il 27 novembre, nella sala 6 del Cinecity multiplex. E l’anno in corso è particolarmente significativo per un’esplorazione fra i film realizzati oltre la Cortina di Ferro nell’arco di tempo compreso fra gli anni '60 e la fine degli '80: il ventennale della caduta del muro di Berlino, evento epocale che il 9 novembre 1989 marcava la fine del Secolo Breve, ha dato il via a una serie di riflessioni sui segnali artistici che hanno in varie forme anticipato la caduta del Muro. La Berlinale ha presentato quest’anno una rassegna intitolata “After Winter Comes Spring – Films Presaging the Fall of the Wall” che comprendeva fra le altre una pellicola gir
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Il programma propone tre film di ambientazione spaziale realizzati nella Germania Est dagli studi DEFA: Der schweigende Stern (The Silent Star, 1960), da un romanzo di Stanislaw Lem; Eolomea (RDT 1972) di Herrmann Zschoche; Im Straub der Sterne (In the Dust of the Stars, 1976) di Gottfried Kolditz, realizzato in Romania. Dai Barrandov Studio di Praga, principale centro produttivo nella ex Cecoslovacchia, arriva la fantascienza gelida e asettica della missione spaziale del venticinquesimo secolo di Ikarie XB1 (1963) di Jindrich Polak, sceneggiato sulla traccia di un racconto di Lem da quello stesso Pavel Juráček che userà ben altri toni nel post-apocalittico Konec srpna v Hotelu Ozón (The end of august at the Hotel Ozone, 1966) di Jan Schmidt; l’arma del fantasy e della commedia sono invece la cifra stilistica di Václav Vorlíček, il cui protagonista di Kdo chce zabít Jessii? (Who wants to kill Jessie?, 1966) ha il privilegio di materializzare in realtà i propri sogni; ed è un mondo da incubo quello di Upir z Ferat (Ferat Vampire, 1981) di Juraj Herz dove la macchine non funzionano a benzina ma con il sangue umano. Dalla ex Yugoslavia provengono le cupe visioni di Izbavitelj (The Rat Saviour, 1976) di Krsto Papic, variazione sul tema dell'Invasione degli ultracorpi ambientata a Zagabria; e Gosti iz galaksije (Visitors from the Galaxy, 1981), realizzato per la Zagreb Fim dall’animatore Dušan Vukotic, una fuga dalla realtà per un giovane scrittore che porta in vita i suoi personaggi alieni.
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info: www.scienceplusfiction.org
questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema
sulla sci-fi sovietica: http://covatamalefica.blogspot.com/2007/12/est-verso-venere.html
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