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Ha inaugurato ieri e rimarrà aperta nei locali della Chiesa di San Lorenzo di San Vito al Tagliamento (PN) fino al 4 ottobre prossimo un'interessante mostra dal titolo
"ARTE E PROPAGANDA nella fotografia sovietica degli anni 1920-1940".
Quello analizzato dalla mostra è stato un periodo drammatico per l'arte russa e sovietica a causa del conflitto tra la tradizionale arte fotografica russa e la nuova fotografia documentaria sovietica.
I fotografi pittorialisti vennero accusati di ideologie borghesi, furono considerati "individui idealisti" e negli anni '30 vennero perseguitati e anche repressi fisicamente.
Una parte dell'esposizione è anche dedicata agli anni della perestrojka di Gorbacev e agli avvenimenti del 1989, stabilendo così un legame tra le immagini storiche e la realtà contemporanea russa.
Nata dalla collaborazione tra la Presidenza del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, le Camere di Commercio di Udine e Pordenone, degli Istituti Italiani di Cultura di Mosca e San Pietroburgo e il CRAF, è la prima tappa di un progetto di collaborazione culturale con importanti istituzioni fotografiche russe. Contemporanemante, il CRAF sta portando in Russia due mostre fotografiche:
I luoghi friulani di Pasolini e
Italia 1946 - 2006. Dalla Ricostruzione al Nuovo Millennio.
La mostra di San Vito è a cura del Direttore dell'agenzia Soyuz, Andrey Baskakov e del pronipote del grande fotografo Rodchenkho, Aleksandr Lavrentiev che ha scritto anche il testo introduttivo nel catalogo edito per l'occasione. (orari: gio - ven 16.00 - 20-00; sab-dom 10.30-12.30/16.00-20.00, visite fuori orario: tel. 0434833295 - tel. 043480251).
Sempre il CRAF, ma questa volta nella sua sede di Spilimbergo, ha inaugurato ieri la mostra
PRIMA E DOPO IL MURO, una selezione di quaranta immagini fotografiche di grande formato che documentano le trasformazioni avvenute a Berlino dopo la caduta del Muro il 9 novembre 1989. Fra le opere esposte, i lavori dei massimi fotoreporter e fotografi del '900, da Henri Cartier-Bresson a Leonard Freed, da Bruno Barbey a Ian Berry, passando per Guy le Querrec e i reporter italiani più famosi, come Gianni Berengo Gardin oMauro Galligani. La mostra, curata da Contrasto, rimarrà aperta fino al 30 agosto. Info sul
sito del
CRAF.
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E' invece aperta al pubblico da marzo e lo rimarrà fino al 26 luglio, al
MART di Rovereto (TN) la mostra "
LA GUERRA FREDDA - COLD WAR. ARTE E DESIGN IN UN MONDO DIVISO 1945-1970", un'esposizione eccezionale prodotta dal Victoria & Albert Museum in collaborazione col Mart. Idealmente, parte da dove si interrompe quella di San Vito. Durante la Guerra Fredda, da una parte e dall’altra della cortina di ferro una moltitudine di artisti non ha smesso di creare, e le loro opere portano il segno dei tempi: la tensione, la competizione, ma anche l’ottimismo e uno sviluppo tecnologico senza precedenti. La mostra è quindi dedicata a quello che ha prodotto questa competizione globale tra est e ovest nell'ambito del design, dell’architettura, d
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el
cinema e della cultura popolare. In mostra 250 oggetti: da uno Sputnik, con tuta da austronauta delle missioni ‘Apollo’, ai film di
Stanley Kubrick; dai dipinti di Robert Rauschenberg alle ceramiche di Pablo Picasso; dalla moda di Paco Rabanne al design di Charles e Ray Eames e di Dieter Rams; l’architettura di Le Corbusier, di Richard Buckminster Fuller e di Archigram, nonché veicoli vari, tra cui una micro-auto Messerschmidt. Gli oggetti e le opere esposte provengono veramente dal mondo intero: Stati Uniti, Unione Sovietica, Regno Unito, Cuba, Germania Occidentale e dell’Est, Italia, Polonia, Francia e Cecoslovacchia.
Info: sito ufficiale del
MARTquesto post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema