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lunedì 24 agosto 2009

QUESTA GUERRA FREDDA NON E' PER VECCHI

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“Susanna Nicchiarelli: una trentenne nella guerra fredda”, così titola una delle news pubblicate sul sito di Cinecittà news. La notizia si riferisce al film della regista Susanna Nicchiarelli che verrà presentato alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione competitiva 'Controcampo italiano'. Si tratta della storia, come leggiamo nell'articolo di Michela Greco, di “Luciana, una ragazzina di quindici anni che, in onore del padre, si proclama comunista e nella sezione del PCI fa le sue prime esperienze politiche, sentimentali e sessuali. Il tutto guardando alle stelle, quelle conquistate da Gagarin e dalla prima cosmonauta donna, Valentina Tereshkova, la sua eroina. In sala dall'11 settembre con Fandango, il film sarà preceduto dal cortometraggio d'animazione Sputnik 5 diretto dalla stessa Nicchiarelli, che rievoca, grazie a personaggi in plastilina, il lancio del primo satellite artificiale che riportò a terra animali ancora in vita (topi, cani, ragni e piante) nell'agosto 1960 dopo un volo di un giorno intorno alla Terra.”
Racconto di un'adolescenza, romanzo di formazione ambientato alla fine degli anni '50, incuriosisce questa scelta di una regista appena trentatreenne di riprendere l'immaginario della corsa allo spazio e di un'epoca divisa in blocchi contrapposti.
Inizia proprio con la spiegazione di come sia nato questo interesse per il periodo l'intervista all'autrice, di cui è possibile leggere la versione integrale cliccando QUI.
“Tutto è nato quando ho visitato il Museo della Cosmonautica di San Pietroburgo; mi ha impressionato constatare che all'epoca metà del nostro paese tifava perché il proletariato arrivasse per primo nello spazio. Quindi ho pensato che, piuttosto che rivolgermi all'autobiografismo, per la mia opera prima potevo riattualizzare un immaginario forte. Vicino, perché risale a non moltissimi anni fa, e contemporaneamente lontanissimo, perché non ci sono più la Guerra Fredda, l'Urss e nemmeno il PCI, e molti miti di quell'epoca oggi sono completamente scomparsi. Per ricreare quel mondo abbiamo fatto un notevole lavoro di ricerca, recuperando molte immagini di repertorio che accompagnano tutta la storia: si vedono Yuri Gagarin, Valentina Tereshkova, la cagnetta Laika, l'emozione delle folle...”



Susanna Nicchiarelli è nata a Roma nel 1975. Dopo essersi laureata in filosofia, ha perfezionato i suoi studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2003 si è diplomata in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Autrice, sceneggiatrice e talvolta anche attrice, ha diretto numerosi cortometraggi e documentari e un mediometraggio di finzione, che sono stati selezionati per numerosi e prestigiosi festival in Italia e all’estero, nonché trasmessi dalla Rai, da Stream e da Tele+. Tra i documentari ricordiamo: Ca Cri Do Bo (I diari della Sacher), prodotto da Nanni Moretti per RAI, Tele+ e Canal Plus, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, e Il terzo occhio, acquistato da Tele+. Ha inoltre curato le riprese de il backstage de Il Caimano di Nanni Moretti.

questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema

sabato 4 luglio 2009

ARTE E PROPAGANDA: NON SOLO CINEMA

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Ha inaugurato ieri e rimarrà aperta nei locali della Chiesa di San Lorenzo di San Vito al Tagliamento (PN) fino al 4 ottobre prossimo un'interessante mostra dal titolo "ARTE E PROPAGANDA nella fotografia sovietica degli anni 1920-1940".
Quello analizzato dalla mostra è stato un periodo drammatico per l'arte russa e sovietica a causa del conflitto tra la tradizionale arte fotografica russa e la nuova fotografia documentaria sovietica.
I fotografi pittorialisti vennero accusati di ideologie borghesi, furono considerati "individui idealisti" e negli anni '30 vennero perseguitati e anche repressi fisicamente.
Una parte dell'esposizione è anche dedicata agli anni della perestrojka di Gorbacev e agli avvenimenti del 1989, stabilendo così un legame tra le immagini storiche e la realtà contemporanea russa.
Nata dalla collaborazione tra la Presidenza del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, le Camere di Commercio di Udine e Pordenone, degli Istituti Italiani di Cultura di Mosca e San Pietroburgo e il CRAF, è la prima tappa di un progetto di collaborazione culturale con importanti istituzioni fotografiche russe. Contemporanemante, il CRAF sta portando in Russia due mostre fotografiche: I luoghi friulani di Pasolini e Italia 1946 - 2006. Dalla Ricostruzione al Nuovo Millennio.
La mostra di San Vito è a cura del Direttore dell'agenzia Soyuz, Andrey Baskakov e del pronipote del grande fotografo Rodchenkho, Aleksandr Lavrentiev che ha scritto anche il testo introduttivo nel catalogo edito per l'occasione. (orari: gio - ven 16.00 - 20-00; sab-dom 10.30-12.30/16.00-20.00, visite fuori orario: tel. 0434833295 - tel. 043480251).
Sempre il CRAF, ma questa volta nella sua sede di Spilimbergo, ha inaugurato ieri la mostra PRIMA E DOPO IL MURO, una selezione di quaranta immagini fotografiche di grande formato che documentano le trasformazioni avvenute a Berlino dopo la caduta del Muro il 9 novembre 1989. Fra le opere esposte, i lavori dei massimi fotoreporter e fotografi del '900, da Henri Cartier-Bresson a Leonard Freed, da Bruno Barbey a Ian Berry, passando per Guy le Querrec e i reporter italiani più famosi, come Gianni Berengo Gardin oMauro Galligani. La mostra, curata da Contrasto, rimarrà aperta fino al 30 agosto. Info sul sito del CRAF.


E' invece aperta al pubblico da marzo e lo rimarrà fino al 26 luglio, al MART di Rovereto (TN) la mostra "LA GUERRA FREDDA - COLD WAR. ARTE E DESIGN IN UN MONDO DIVISO 1945-1970", un'esposizione eccezionale prodotta dal Victoria & Albert Museum in collaborazione col Mart. Idealmente, parte da dove si interrompe quella di San Vito. Durante la Guerra Fredda, da una parte e dall’altra della cortina di ferro una moltitudine di artisti non ha smesso di creare, e le loro opere portano il segno dei tempi: la tensione, la competizione, ma anche l’ottimismo e uno sviluppo tecnologico senza precedenti. La mostra è quindi dedicata a quello che ha prodotto questa competizione globale tra est e ovest nell'ambito del design, dell’architettura, del cinema e della cultura popolare. In mostra 250 oggetti: da uno Sputnik, con tuta da austronauta delle missioni ‘Apollo’, ai film di Stanley Kubrick; dai dipinti di Robert Rauschenberg alle ceramiche di Pablo Picasso; dalla moda di Paco Rabanne al design di Charles e Ray Eames e di Dieter Rams; l’architettura di Le Corbusier, di Richard Buckminster Fuller e di Archigram, nonché veicoli vari, tra cui una micro-auto Messerschmidt. Gli oggetti e le opere esposte provengono veramente dal mondo intero: Stati Uniti, Unione Sovietica, Regno Unito, Cuba, Germania Occidentale e dell’Est, Italia, Polonia, Francia e Cecoslovacchia.
Info: sito ufficiale del MART

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