martedì 6 ottobre 2009

LA JUGOSLOVENSKA KINOTECA A PORDENONE

Pin It I 60 ANNI DELLA JUGOSLOVENSKA KINOTECA
Il più vasto archivio cinematografico dell'Europa sudorientale

La quarta serata (martedì 6 ottobre) delle Giornate del Cinema Muto 2009 si apre con un omaggio alla Jugoslovenska kinoteca (oggi Archivio cinematografico nazionale della Repubblica di Serbia) fondata a Belgrado nel 1949. Dal nucleo originario di poche centinaia di copie, oggi l'Archivio ne conta circa 95 mila, numeri che le hanno fatto guadagnare il riconoscimento di più vasto archivio cinematografico dell'Europa sudorientale. Circa l'85% dei film della Jugoslovenska kinoteca sono stranieri e questo la rende particolarmente interessante per archivisti e ricercatori di tutto il mondo.
Ecco allora che il programma celebrativo di questa edizione del festival unisce ad alcuni film serbi di importanza storica, una serie di rari film stranieri.
I film nazionali sono Sa verom u boga (Con la fede in Dio), girato nel 1932 da Mihajlo Al. Popović, il più importante lungometraggio jugoslavo del periodo tra le due guerre, e Beograd po zimi (Belgrado in inverno) prodotto da Svetozar Botoric nel 1914.
"Sa verom u boga (Con le fede in Dio), girato nel 1932, è considerato il lungometraggio di maggior successo mai prodotto nel Regno di Jugoslavia. Mihajlo Al. Popović trasse ispirazione dal racconto di Branislav Nusić La casa abbandonata e dall’incontro casuale con un eroe di guerra che chiedeva l’elemosina per realizzare questo film sulla storia di un contadino serbo che va soldato, rimane in guerra per quattro anni e infine torna a casa invalido. Il film fu interamente girato nel villaggio di Kumodraž, nei pressi di Belgrado. Solo la protagonista Desanka Janojlić era un’attrice professionista, mentre tutti gli altri interpreti erano dilettanti privi di qualsiasi esperienza cinematografica. Realizzato quando il sonoro si era ormai affermato, Sa verom u boga fu girato come film muto per mancanza di fondi; una colonna sonora fu aggiunta in seguito, utilizzando musica tratta da dischi di fonografo. Lirico e crudele, pregno di valori patriarcali ma cinematograficamente modernissimo, Sa verom u boga rappresenta l’espressione più sincera del cammino di sofferenza e salvazione compiuto dal popolo serbo nel corso della grande guerra" (...) "Beograd po zimi, primo film dedicato a Belgrado capitale della Serbia, è stato scoperto nel 2007 nella collezione Ignaz Reinthaler del Filmarchiv Austria di Vienna; insolitamente lungo per la sua epoca, esso non figurava in nessuna delle filmografie serbe esistenti. Si tratta di un poetico murale cinematografico in cui sono immortalate molte delle più suggestive piazze e vie della città, oltre alle più importanti istituzioni e alle mete più frequentate per i picnic; alcuni di questi luoghi sono rimasti quasi immutati fino a oggi. La pellicola ci mostra inoltre il primo cinematografo permanente della Serbia, il “Paris”, aperto nel 1908 all’interno del lussuoso “Grand Hotel” da Svetozar Botorić, il primo produttore cinematografico serbo." (dalle schede a cura di Aleksandar Erdeljanović, Catalogo del festival, p. 158)
La parte internazionale del programma contiene alcune autentiche perle, come Akt-Skulpturen: Studienfilm für bildende künstler, girato nel 1903 da Oskar Messter; L'ostaggio di Luigi Maggi, del 1909; il film americano Hansel and Gretel, diretto da J. Searle Dawley nel 1909; e una splendida copia Pathé, colorata “au pochoir”, di Barcelone, principale ville de la Catalogne , realizzata da Segundo de Chomón nel 1912, oltre a un omaggio alla leggendaria figura di Henri Langlois, filmato nel 1954, in occasione della sua visita alla Jugoslovenska kinoteka.
Le curiosità principali sono due cartoni animati degli anni Venti, non identificati, che hanno per protagonista “il re”, ossia Charlie Chaplin, e una selezione di “classici” porno muti, realizzati negli anni Venti, Trenta e Quaranta.
Il completamento del nuovo edificio, che ospita varie sale cinematografiche, l'apertura di un nuovo deposito per la conservazione dei film a colori, la ricostruzione del vecchio deposito per le pellicole in bianco e nero, e infine l'istituzione di un nuovo dipartimento per il restauro digitale del sonoro e delle immagini: tutto ciò consente alla Kinoteka di valorizzare e conservare sempre meglio un patrimonio di singolare ricchezza.

(tutte le informazioni sono tratte dal catalogo e dal sito ufficiale del festival: http://www.cinetecadelfriuli.org/gcm/)

questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema

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