domenica 18 ottobre 2009

Tracce di Muro: pronti al via!

Pin It Ieri, sul Piccolo di Trieste:

Domani, finalmente, si parte. I due film che io e l'amica Tiziana Ciancetta abbiamo scelto per aprire questa seconda parte di Tracce di Muro (terza, se contiamo anche la giornata dedicata al tema durante il Trieste Film festival dello scorso gennaio) sono pensati per essere visti in successione perché legati da un'unica riflessione ovvero su cosa si fonda l'esistenza di un sistema sociale?
Il primo titolo, Good Bye Lenin! di Wolfgang Becker, lo potremmo definire ormai un classico. Ci sembrava doveroso ripartire da questo film perché, secondo noi, mette bene in evidenza quello che è il senso di questo percorso autunnale di Tracce di Muro: per abbattere un muro ci vuole molto tempo e anche dopo che ci si è riusciti occorre tener conto del fatto che, oltre al muro vero e proprio, non si può dire di averlo eliminato per sempre fino a quando non lo si toglie anche dalla testa delle persone.

Questo sarà un po' il filo conduttore anche degli altri programmi. Molti muri ancora esistono nel mondo, ma i peggiori sono forse quelli mentali, psicologici, i muri dell'incomunicabilità, della credenza cieca nelle ideologie, nell'attaccamento ostinato al proprio modo di vivere e di pensare. In Good Bye Lenin il muro di Berlino non c'è già più, sono passati mesi da quel fatidico 9 novembre del 1989 in cui le due Germanie sono tornate a essere un unico paese. La mamma di Alex è in coma, ha avuto un infarto assistendo al pestaggio in cui è stato coinvolto il figlio un mese prima del crollo del muro. Per fortuna, si è risvegliata, ma i medici temono che qualunque notizia scioccante possa incidere negativamente sul suo delicato equilibrio, a fatica riconquistato. Che fare? Il mondo attorno è del tutto cambiato: oltre al muro che è caduto, c'è il fatto che il paese si avvia alla riunificazione e il governo socialista non esiste più. Come se non bastasse, la donna è una fervente socialista, una di quelli che davvero ci crede. Alex ci pensa su e poi decide che non vuole rischiare. Aiutato dalla sorella e dall'amico aspirante regista Denis crea un'isola felice (almeno per la madre) all'interno dell'appartamento di famiglia, un microcosmo in cui si usano ancora i prodotti della DDR, in cui giornali e telegiornali raccontano una storia che, nel frattempo, ha preso per sempre una piega diversa. La messinscena, però, non può durare in eterno e toccherà ad Alex trovare una soluzione per non dare alla madre la più grande delusione della sua vita.
Uscito nel 2003, in piena Ostalgie (quella nostalgia dell'est che ha già un decennio circa di vita), il film si inserisce nello stesso filone di altri due film che abbiamo presentato nell'edizione primaverile di Tracce di Muro ovvero Sonnenallee, un film del 1999 di Leander Haussmann, che racconta la vita quotidiana di un gruppo di ragazzi di Berlino Est, e Go trabi Go di Peter Timm, del 1991, in cui la vacanza in Italia di una famiglia di ex tedeschi dell'est diventa un pretesto per cominciare a parlare della DDR con maggior leggerezza e sguardo divertito. leggerezza di cui nel 2003 sembra esserci ancora bisogno se pensiamo che, in Germania, Good Bye Lenin!, è stato uno dei maggiori successi di sempre al botteghino.
Torniamo alla domanda iniziale: cosa tiene in piedi un sistema sociale? Facile, sembra dirci il film: il fatto che i suoi cittadini credano nella sua esistenza. Finchè la mamma di Alex crede che la DDR esista ancora, questa - per quanto limitata a un appartamento - esiste realmente, con i suoi oggetti, il suo sistema d'informazione, ecc.



Questo ci porta al secondo film in programma: Kinder, Kader, Kommandeure (Pura e semplice propaganda) di Wolfgang Kissel e C. Cay Wesnigk, Germania, 1992. 94 minuti di incredibili filmati ufficiali, 40 anni di vita della DDR (dalla fine della Seconda guerra mondiale al crollo del muro), che ci raccontano uno dei modi storicamente più efficaci per convincere una popolazione che quello in cui vivono è il migliore dei paesi possibili: la PROPAGANDA. Il film mostra di tutto, dai record di produzione dei lavoratori socialisti alle bucoliche immagini del giuramento dei giovani pionieri, passando per le adunate di partito, i piccoli cosmonauti e gli esercizi ginnici di massa. Una raccolta unica di filmati didattici e di propaganda della DDR che ci mostra il ritratto di un paese che è esistito soprattutto nella mente di chi ci ha creduto. Divertente e terrificante allo stesso tempo...

I film saranno presentati al cinema Ariston di Trieste, alle 18.30 il primo, alle 20.30 il secondo.

questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema

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