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La storia è quella di Tamara, georgiana che vive in Italia, dove assiste una signora anziana per poter mantenere marito e figli che sono rimasti in patria. Il marito però muore in un incidente stradale e lei non può tornare a casa per il funerale perché, essendo un'irregolare, non può uscire dai confini italiani. Decide quindi di commemorare il marito da lontano attraverso il cellulare...
Salomé Aleksi è diplomata in regia a La Fémis di Parigi e lavora fra Tiblisi e Amburgo. Ha prodotto lei stessa il corto.
Cominciamo con il corto di animazione Kinematograf (Polonia, 12', con Max Baldry, Ben Bishop, Annika Boecker, Julia Boecker, Tim Everett, Melanie O'Connell, Jack Reeves) di Tomek Baginski. Francis è un inventore e sta lavorando a qualcosa che potrebbe cambiare le sorti del mondo. Purtroppo, però, non ha tenuto conto di una cosa e cioè del fatto che i sogni hanno sempre un prezzo e spesso concentrarsi solo su di essi fa perdere di vista tutto il resto. Baginski, che nel 2003 è stato candidato all’Oscar con The Cathedral, è un artista e animatore polacco. Per il suo bellissimo Fallen Art, del 2004, ha vinto un Bafta Award per il miglior corto d'animazione.
A Venezia ha poi avuto la sua premiere il corto di Jan Cvitkovic, per la terza volta a Venezia dopo il lungometraggio d’esordio Kruh in mleko (Bread and Milk, Leone del Futuro nel 2001) e Srce je kos mesa (Heart is a Piece of Meat), in concorso a Corto Cortissimo nel 2
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Infine, Object #1 (Russia, 5', con Leonid Timtsynik, Pavel Akimkin) di Murad Ibragimbekov. Già vincitore del Leone d’Argento Corto Cortissimo nel 2003 con Neft (The Oil), Ibragimbekov presenta un'allegoria sui simboli del comunismo trasfigurati dalle memorie dell’infanzia.
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