lunedì 8 marzo 2010

Persone, farfalle e il senso della vita

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Con tutto il parlare recente su Basaglia (stimolato soprattutto dalla trasmissione della fiction Rai dedicata alla sua esperienza) e dopo aver visto un interessante filmato sul comprensorio dell'Ospedale psichiatrico di San Giovanni di Trieste (che potete vedere QUI) segnalato su Twitter da @MindtheD, mi sono tornati in mente due film che abbiamo presentato in momenti diversi al Trieste Film Festival. Due documentari, uno bulgaro e un altro che arriva dalla Romania. Assolutamente da vedere per chi è interessato a tematiche come la malattia mentale, la cura, la centralità della persona.

GEORGI I PEPERUDITE
(Georgi e le farfalle)
di Andrej Paounov
Bulgaria, 2004, 35mm, col., 60’, v.o. bulgara - inglese / Bulgarian - English o.v.

Sceneggiatura: Andrej Paounov. Fotografia: Georgi Bogdanov, Boris Missirkov. Montaggio: Zoritsa Kotseva. Musica: Ivo Paunov, Vihren Paunov. Suono: Momchil Bozhkov. Produzione: Agitprop. Coproduzione: Channel 4 (UK), YLE TV2 (Finlandia), WGBH (Usa), CBC (Canada), NRK (Norvegia), SVT (Svezia), HOS (Paesi Bassi). Con il sostegno di: National Film Center (Bulgaria). Distribuzione internazionale: TV 2 World A/S. Sito ufficale del film: www.georgiandthebutterflies.com


La linea che divide genio e follia è molto sottile e nessuno lo sa meglio di Georgi Borissov Lulchev, sovrintendente di un istituto psichiatrico in Bulgaria. In un paese dove l’80% della popolazione vive in condizioni di povertà, Georgi è sempre alla ricerca di modi per rendere produttivo il suo istituto, che si trova a 20 km da Sofia e una volta era un monastero. Si imbarca così con rinnovato ottimismo in una serie di progetti fallimentari, dal tentativo di trasformare la proprietà in località turistica o in allevamento di lumache, animali da pelliccia, struzzi e bachi da seta, fino all’invenzione del pane alla soia per diabetici. Nel frattempo, i suoi pazienti e lo staff dell’istituto continuano a vivere tutti insieme come un’unica, grande e armoniosa famiglia sotto le volte cadenti del vecchio chiostro, perché non ci sono nemmeno i soldi per cominciare a utilizzare la nuova struttura, ultimata tre anni prima. Ma forse una speranza c’è e sta nei numeri delle tessere sanitarie che Georgi e i suoi pazienti giocano sempre alla lotteria…

Andrej Paounov è nato nel 1974 a Sofia, in Bulgaria. Dopo essersi diplomato presso l’Accademia Nazionale di Cinema di Sofia nel 2000, ha pubblicato racconti e poesie. Compositore e produttore, nel corso della sua vita è stato anche barman a Praga, cuoco a Washington, giardiniere a Toronto e contabile a San Francisco. Paounov ha girato diversi cortometraggi; il suo Ljusi Cak Cak, del 2000, è stato presentato in più di trenta festival internazionali. Georgi i peperudite è stato il suo primo documentario e gli è valso diversi riconoscimenti a livello internazionale (all'IDFA di Amsterdam, a Sarajevo e Cracovia). Il successivo Problemat s komatite i drugi istorii (Il problema delle zanzare e altre storie) del 2007, presentato anch'esso a Trieste, è stato presentato a Cannes nella Settimana della critica e ha ottenuto una Menzione Speciale al Festival di Karlovy Vary.




NU TE SUPĂRA, DAR…
(Non te la prendere, ma…)
di Adina Pintilie
Romania, 2007, HD, col., 50’, v.o. rumena

Sceneggiatura: Adina Pintilie. Fotografia: Sorin Gociu. Montaggio, suono: Ligia Smarandache. Produzione: Aristoteles Workshop Association. Con il sostegno di: ARTE, TVR.

Il documentario mostra la vita quotidiana degli ospiti di un istituto psichiatrico di Calugareni, in Romania: una realtà autosufficiente, basata su regole che sfuggono alla logica comune, eppure perfettamente valide. I giorni passano, fra attività di routine e conversazioni interminabili sul senso della vita e della morte, su Dio, sul tempo: cos’è divino e cosa no? Chi regola la pioggia? Ocsy, che è schizofrenico e parla ogni giorno con dio; c’è un anziano paziente che da quarant’anni non fa che spostare pietre da una parte all’altra e infine c’è Abel, affetto da oligofrenia, che si occupa in modo premuroso di quelli che hanno problemi motori e li aiuta a muoversi, a vestirsi e a mangiare. In questa comunità ai margini, fuori dai vincoli imposti dal “sistema” e dalla schiavitù che comporta qualunque forma di integrazione sociale, si riscopre l’importanza della contemplazione e l’esistenza di valori umani intatti.
“Esplorando questo mondo ho capito che la ‘normalità’ esiste laddove esiste ‘umanità’, valori umani e amore e la capacità di provare dei sentimenti e di condividerli.” (A. Pintilie)

Adina Pintilie è nata a Bucarest nel 1980, si è diplomata nel 2002 in sceneggiatura e storia del cinema all’Università Nazionale di Teatro e Cinema “I.L. Caragiale” di Bucarest (UNATC) e l’anno scorso in regia. Dopo aver realizzato quattro cortometraggi e due documentari brevi e aver vinto dei premi in alcuni festival studenteschi, ha girato il mediometraggio documentario Nu te supăra, dar…, presentato in diversi festival internazionali, fra cui il Leipzig DOK Festival, dove ha vinto. Adina ha presentato di recente al festival di Rotterdam il mediometraggio di fiction Oxygen, ambientato nella Romania del 1984.


3 commenti:

  1. ciao, prendendo spunto dai due ultimi post vorrei sapere quando riprenderà la programmazione al cavò,è uno dei pochi modi per vedere questi interessantissimi film.
    grazie mille, spero di non essere troppo OT.
    tb

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  2. ciao, bella domanda! stiamo cercando di capire come organizzarci, i film che vorremmo presentare sono diversi ma è sempre difficile incastrare i vari impegni e capire chi di noi può essere presente la sera in cavò. io per esempio vorrei mostrare qualcosa di musicale che non è rientrato nella selezione dei "miei" Muri del suono ma sono sempre bloccata fuori TS da altri impegni di lavoro per cui è complicato. Speriamo di riuscire a trovare presto un modo!
    grazie e un sorriso :-)) (ma sei la tb che penso io???)

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  3. spero anch'io, soprattutto per i muri.

    mi sa che pensi bene, yesss, sono io. :))
    un abbraccio
    tb

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