Parte oggi a Bologna, con la proiezione della copia restaurata di SCARPETTE ROSSE di Michael Powell la 23° edizione de IL CINEMA RITROVATO. Nell'ambito della sempre interessante e ricca manifestazione, vogliamo segnalare la sezione KINOJUDAICA: I REGISTI EBREI IN RUSSIA E UNIONE SOVIETICA.
La vita dimenticata degli ebrei russi riemerge attraverso un prezioso recupero, realizzato dalla Cineteca di Bologna, con il patrocinio del Museo Ebraico. La retrospettiva (curata da due esperte di cinema sovietico, Natacha Laurent e Valérie Pozner) raccoglie undici titoli (suddivisi in sette programmi) che vanno dal 1913 al 1945, realizzati da registi ebrei sotto la Russia zarista e poi in Unione Sovietica.
Come spiegano le curatrici nell'introduzione alla rassegna, "La comunità ebraica in Russia - rinchiusa in quell'enorme ghetto che è stata la Zona di residenza, al confine occidentale dell'impero zarista, al di fuori della quale non era tollerata - ha una storia così forte e importante da aver creato un vero e proprio corpus a sé stante anche dal punto di vista della produzione cinematografica. È infatti allo stesso mondo ebraico che fanno riferimento queste pellicole, pur nelle mille sfaccettature che quel mondo aveva: allora il dramma dell'antisemitismo e delle persecuzioni, la realtà dello shtetl, con le sue tradizioni e le sue chiusure, l'utopia comunista negli anni della rivoluzione, sono tutti soggetti che hanno trovato spazio nei film di autori più noti, come Bauer, Kulechov o Donskoi, così come nella cinematografia di nomi che andiamo di fatto a riscoprire oggi per la prima volta, da Dubson a Vilner, da Mazrokho a Mutanov".
Per maggiori informazioni e per leggere le schede dei film in rassegna:
http://www.cinetecadibologna.it/files/festival/CinemaRitrovato/2009/pdf/kinojudaica.pdf
Per info generali sul festival: http://www.cinetecadibologna.it/cinemaritrovato2009/
questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema
La vita dimenticata degli ebrei russi riemerge attraverso un prezioso recupero, realizzato dalla Cineteca di Bologna, con il patrocinio del Museo Ebraico. La retrospettiva (curata da due esperte di cinema sovietico, Natacha Laurent e Valérie Pozner) raccoglie undici titoli (suddivisi in sette programmi) che vanno dal 1913 al 1945, realizzati da registi ebrei sotto la Russia zarista e poi in Unione Sovietica.
Come spiegano le curatrici nell'introduzione alla rassegna, "La comunità ebraica in Russia - rinchiusa in quell'enorme ghetto che è stata la Zona di residenza, al confine occidentale dell'impero zarista, al di fuori della quale non era tollerata - ha una storia così forte e importante da aver creato un vero e proprio corpus a sé stante anche dal punto di vista della produzione cinematografica. È infatti allo stesso mondo ebraico che fanno riferimento queste pellicole, pur nelle mille sfaccettature che quel mondo aveva: allora il dramma dell'antisemitismo e delle persecuzioni, la realtà dello shtetl, con le sue tradizioni e le sue chiusure, l'utopia comunista negli anni della rivoluzione, sono tutti soggetti che hanno trovato spazio nei film di autori più noti, come Bauer, Kulechov o Donskoi, così come nella cinematografia di nomi che andiamo di fatto a riscoprire oggi per la prima volta, da Dubson a Vilner, da Mazrokho a Mutanov".
Per maggiori informazioni e per leggere le schede dei film in rassegna:
http://www.cinetecadibologna.it/files/festival/CinemaRitrovato/2009/pdf/kinojudaica.pdf
Per info generali sul festival: http://www.cinetecadibologna.it/cinemaritrovato2009/
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