sabato 31 dicembre 2011

Un attimo di quiete

Pin It Non sempre è dato festeggiare. La vita ci ricorda che abbiamo delle responsabilità nei confronti delle persone a cui vogliamo bene e, per farlo, sceglie i momenti più inaspettati. Quando il carico si fa importante e intorno a noi c'è un natale o l'inizio di un anno nuovo è difficile condividere la gioia e il friccicore del mondo. In questi momenti, secondo me, è giusto e importante prendersi un attimo di pace. Fermarsi un attimo, tirare il fiato, cercare le energie dove sai che ci sono, anche se non le vedi. Per continuare.
Per me funziona contemplare cose belle. Perlomeno, che io ritengo tali. E che magari abbiano un retrogusto di magico e di fiabesco.
Ci provo e lo condivido con voi, vediamo se funziona.

lucciole in Giappone
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lunedì 5 dicembre 2011

Il peso sul cuore

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“Ci sono volte in cui l’assenza di mio padre mi pesa sul petto come se ci stesse seduto sopra un bambino. Altre volte riesco a malapena a evocare i lineamenti precisi del suo viso e devo tirar fuori le fotografie che conservo in una vecchia busta nel cassetto del comodino. Non c’è stato giorno, dalla sua improvvisa e misteriosa scomparsa, che io non l’abbia cercato, rovistando nei posti più improbabili. Tutto e tutti, lo stesso esistere, sono diventati un’evocazione, una possibilità di somiglianza. Forse è questo che si intende con quella parola breve e ormai quasi arcaica: elegia.”
Hisham Matar

James Hillman, scomparso da poco, ha scritto che "È possibile che la nostra vita non sia determinata tanto dalla nostra infanzia quanto dal modo in cui abbiamo imparato ad immaginarla". Quello che facciamo crescendo è rimettere insieme i tasselli, ricostruire una memoria più affidabile, dare un senso alle cose e agli eventi osservandoli da un punto di vista diverso.

Spesso, nel farlo, cominciamo da quelli che sono i punti fermi della nostra vita, in altre parole i nostri genitori. Li usiamo come specchi, li scrutiamo e contestiamo l'immagine che ci rimandano, alla ricerca continua di una verità che sia solo nostra. Ma che fare quando ci vengono a mancare? A chi cominciare a chiedere chi siamo stati e quindi chi siamo?

A Nuri el-Alfi capita di perdere la mamma quando ha solo 10 anni e tutto quello che gli rimane è un padre sfuggente, di cui non capisce quasi nulla, nemmeno il lavoro che fa. Un po' come al protagonista di Radio Days di Woody Allen, che chiede di continuo al padre cosa faccia per vivere e che non ottiene mai risposta, a Nuri capita di domandarsi chi sia quest'uomo misterioso di cui ha colto solo qualche indizio che rimanda a un passato perduto, in un paese arabo dove un tempo era qualcuno. Nuri vive con lui al Cairo, insieme alla domestica che è con loro da sempre, ma di fatto è come se i due si trovassero sempre a distanze siderali: il padre occupato in chissà quali attività, il figlio impegnato a "inseguirlo" nel tentativo di capire chi sia e se lo ami davvero. Poi, all'improvviso, nella loro vita entra una donna, Mona. Nuri se ne innamora follemente, come solo un dodicenne può fare, ma è suo padre a sposarla. I due (lui? lei?) decidono di mandarlo in un collegio inglese perché l'istruzione è importante. Aleggia però sempre questo senso del pericolo in agguato, sono i primi anni '70 e lo scenario internazionale - europeo e mediorientale, soprattutto - è un po' quello descritto dal film Carlos di Olivier Assayas. Un mondo pericoloso, dove è normale che un padre ti avverta dei rischi insiti nel lasciare un piatto incustodito al ristorante o nel frequentare sempre gli stessi posti. L'Inghilterra è lontana e più sicura. E comunque c'è sempre la neutrale Svizzera per incontrarsi. È proprio durante una vacanza a Ginevra, mentre aspetta insieme all'amata e desiderata matrigna l'arrivo del padre, che Nuri apprende da un giornale dell'avvenuto rapimento del padre nella stessa città, in circostanze misteriose. Arriva così la paura, quello che in fondo Nuri si era sempre aspettato: anche il secondo specchio gli viene portato via. Ormai non c'è più speranza di riconoscersi e ritrovarsi in qualcosa.

L'unica cosa che rimane da fare è quella di crescere e aspettare di avere la possibilità di ripercorrere le orme del padre, almeno quelle note, per sperare di dare all'uomo che le ha lasciate - finalmente - un volto. E in quel volto riconoscersi, mescolarsi, sovrapponendo la propria vita alla sua. Nella speranza di scoprire chi si è davvero.

→ La scheda sul sito Einaudi
→ Anatomia è disponibile anche in ebook

Hisham Matar è nato nel 1970 a New York da genitori libici, mentre il padre lavorava per le Nazioni Unite. Quando aveva 3 anni, la famiglia è tornata in Libia, a Tripoli. Quando ne aveva 9 il governo di Gheddafi ha condannato suo padre come reazionario e questo ha costretto la famiglia a un nuovo spostamento, questa volta al Cairo, dove Hisham ha trascorso il resto della giovinezza. Dal 1986 vive a Londra, dove si è laureato in architettura. Nel 1991, il padre è stato rapito al Cairo e di lui si è persa ogni traccia fino al 1996, quando la famiglia ha ricevuto 2 lettere scritte di suo pugno, in cui raccontava di essere stato prelevato dalla polizia segreta egiziana, consegnato al regime libico e imprigionato nella prigione di Abu Salim, nel cuore di Tripoli.
Nel 2006 è uscito il suo primo romanzo, In the Country of Men, successo editoriale globale e in parte autobiografico. In Italia è uscito col titolo Nessuno al mondo (Einaudi editore).

→ Il profilo completo dell'autore su Wikipedia



Hisham Matar, Anatomia di una scomparsa
Titolo originale: Anatomy of a Disappearance
Traduzione di Monica Pareschi
192 pagg., € 18,50
Edizioni Einaudi 2011 (Supercoralli)
ISBN 978-88-06-18329-5

venerdì 26 agosto 2011

BLOG IN RISTRUTTURAZIONE!

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La nuova stagione si avvicina e l'Oscilloscopio ha deciso che è arrivato il momento di rifarsi l'"immagine".
Nei prossimi giorni capiterà che qualcosa non funzioni o che non ci sia più.
Mi scuso, ma sono lenta e non riesco a dedicare a questo spazio tutto il tempo che vorrei.
Spero che il risultato ripagherà dell'attesa ;)

mercoledì 24 agosto 2011

Jorge Luis Borges, 112 anni oggi

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17 Haiku

1
Qualcosa mi han detto
la sera e la montagna.
Ma l'ho perduto.

2
La vasta notte
non è ora altra cosa
che un profumo.

3
Esiste o no 
il sogno che smarrii
prima dell'alba?

4
Mute le corde.
La musica sapeva
quello che sento.

5
Oggi non ride 
il mandorlo dell'orto.
È il tuo ricordo.

6
Oscuramente
libri, stampe, chiavi
han la mia sorte.

7
Da quel giorno
non ho toccato i pezzi
sulla scacchiera.

8
Sopra il deserto 
sta avvenendo l'aurora.
Qualcuno lo sa.

9
L'oziosa spada
sogna le sue battaglie.
Altro è il mio sogno.

10
L'uomo è spirato.
La barba non lo sa.
Crescono l'unghie.

11
Questa è la mano
che talvolta toccava
la tua chioma.

12
Sotto la gronda
lo specchio non riflette
più che la luna.

13
Sotto la luna
l'ombra che si allunga
è una sola.

14
È un impero
quella luce che muore 
o una lucciola?

15
La luna nuova.
Lei pure la guarda
da un'altra porta.

16
Lontano un trillo.
L'usignolo non sa
che ti consola.

17
La vecchia mano
ancora scrive versi
per l'oblio.

Jorge Luis Borges, 17 Haiku, in La cifra, Mondadori 1981




venerdì 12 agosto 2011

La mia prima volta (su Storify)

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giovedì 26 maggio 2011

CHE LA FORZA (ANCHE SE DI CARTA) SIA CON VOI!

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La trilogia originaria di Guerre stellari come non l'avete mai vista! Eric Power sceglie la carta e crea un'animazione assolutamente da vedere, non solo per i fan.
Se volete saperne di più su di lui ecco il suo sito: ericpowerup.net

Se poi vi piace la canzone usata, "Tatooine", potete visitare il sito dell'autore Jeremy Messersmith (jeremymessersmith.com) o ascoltarla e scaricarla con opzione 'pay what you choose' su Bandcampjeremymessersmith.bandcamp.com/​track/​tatooine


martedì 24 maggio 2011

BUONANOTTE E SOGNI D'ORO

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I mobile worker non spengono mai il telefono. Questo, perlomeno, è quanto emerso dal Global Mobile Workforce Report, una ricerca di iPass, fornitrice di reti Wi-Fi e 3G. La società ha condotto la sua indagine su oltre 3.500 persone che lavorano per 1.100 grandi corporation sparse in tutto il mondo, facendo loro domande sulle abitudini di utilizzo dei dispositivi mobili che utilizzano normalmente. I risultati non sono così sorprendenti. Se anche voi rientrate in questa categoria sapete benissimo quanto sia difficile “staccare” dal lavoro, quanto a volte ci si senta addirittura in colpa per non aver controllato un'ultima mail notturna o l'ultimo tweet di aggiornamento.
iPass ha infatti “scoperto” quanto sia difficile per i mobile worker separarsi fisicamente dal proprio smart phone (il 94% di loro ne possiede uno), anche quando sarebbe ora di andare a letto a dormire: più della metà delle persone intervistato (il 61%, per l'esattezza) ha dichiarato di tenere il cellulare in camera da letto e il 41% di averlo sempre a portata di mano (non si sa mai!). Percentuali che salgono rispettivamente al 77 e al 60% quando si passa ai più giovani (persone comprese nella fascia d'età fra i 22 e i 34 anni).

Per non parlare del risveglio! Il 35% degli intervistati ha confessato di controllare le e-mail come prima cosa della giornata, mentre un altro 38% ammette di farlo anche nottetempo.
Se a questo aggiungiamo l'utilizzo sempre più forte anche dei tablet, il quadro che emerge è quello di una particolare categoria di persone che vive continuamente “connessa” al proprio lavoro. E, infatti, la ricerca riporta che in media i mobile worker lavorano 240 ore in più all'anno rispetto alla forza lavoro in generale.
Quindi non era una mia percezione personale, lavorare da casa o comunque non in un ufficio significa lavorare di più e non staccare veramente mai!

Nell'infografica che segue un'istantanea interessante (qualcuno potrebbe dire preoccupante) dei dati emersi dal Global Mobile Workforce Report di iPass.

E voi? Dormite bene la notte? ;)



mercoledì 6 aprile 2011

Le polaroid di Tarkovskij: altro che Instagram!

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More photos HERE via @Einaudieditore on Twitter

lunedì 21 marzo 2011

L'ACQUA NON SI VENDE

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IO VOTO SÌ

Campagna referendaria L'ACQUA NON SI VENDE (e grazie a @SciArAdA che me l'ha ricordato)

mercoledì 16 marzo 2011

C'ERA UNA VOLTA... INCEPTION

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Inception” in 60 seconds, with paper cut-outs

Wolfgang Matzl remade Inception with vintage paper cut-outs, shot frame-by-frame on his digital camera, for the Done in 60 Seconds competition (where entrants recreate a movie in no more than a minute). His film was one of the 10 finalists in Berlin, Germany.

via cartoonbrew e pensieri spettinati

lunedì 28 febbraio 2011

R.I.P. Annie Girardot

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sabato 26 febbraio 2011

IL MONDO CHE VOGLIAMO

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E tu che mondo vuoi? è il giro d'Italia di Emergency per parlare di pace, democrazia e diritti umani

Calendario degli incontri (INFO)

Mercoledì 2 marzo – TRIESTE ore 20.30
Teatro stabile Sloveno - via Petronio 4
con Gino Strada e Maso Notarianni

Venerdì 4 marzo – ROVERETO ore 21
Sala del Mart - corso Bettini 43
con Gino Strada e Maso Notarianni

Sabato 5 marzo – REGGIO EMILIA
Centro Internazionale "Loris Malaguzzi" - via Bligny 1
con Cecilia Strada

Lunedì 7 marzo – MODENA ore 21
Forum Monzani - via Aristotele 33
con Gino Strada e Gianni Mura

Martedì 8 marzo – BOLOGNA ore 21
Teatro delle Celebrazioni - via Saragozza 234
con Gino Strada

Mercoledì 9 marzo – FERRARA ore 21
Teatro nuovo - piazza Trento e Trieste 52
con Gino Strada e Patrizia Moretti Aldrovandi

Venerdì 11 marzo – VENEZIA ore 21
Teatro Carlo Goldoni - San Marco 4650
con Gino Strada e Gianfranco Bettin

Lunedì 14 marzo – TORINO ore 21
Teatro Nuovo - corso Massimo D'Azeglio 17
con Gino Strada, Gianni Mura, Giancarlo Caselli, Marco Revelli, Giorgio Airaudo

Martedì 15 marzo – GENOVA ore 18
Palazzo Ducale - piazza Matteotti 9
con Gianni Mura, Cecilia Strada, Gino Paoli

Mercoledì 16 marzo – PESCARA ore 21
Sala Cinema Massimo - via Caduta del Forte
con Cecilia Strada

Giovedì 17 marzo – BARI ore 20.30
PalaTour "Perla" di Bitritto - via Pietro Nenni, Bitritto
con Gino Strada, Luciano Canfora e Maso Notarianni

Venerdì 18 marzo – MATERA ore 20.30
Teatro Duni - via Roma 10
con Gino Strada e Maso Notarianni

Domenica 20 marzo – CASERTA ore 21
Auditorium Diocesano di Teano - viale Italia, Teano
con Cecilia Strada

Lunedì 21 marzo – ROMA ore 21
Teatro Ambra Jovinelli - via Guglielmo Pepe 31
con Gino Strada, Gianni Mura, Don Luigi Ciotti, Ezio Mauro, Fiorella Mannoia

Martedì 22 marzo – CAGLIARI
con Cecilia Strada

Venerdì 25 marzo – CATANIA ore 21
Centro fieristico "Le ciminiere" - viale Africa 12
con Gino Strada

Martedì 29 marzo – FIRENZE ore 21
Teatro Verdi - via Ghibellina 101
con Gino Strada e Gianni Mura

Mercoledì 30 marzo – LIVORNO ore 21
Teatro 4 mori - via Tacca Pietro 16
con Gino Strada

Venerdì 1 aprile – L'AQUILA ore 21
Ridotto Teatro Stabile - Piazza del Teatro 1
con Gino Strada e Vauro Senesi

Lunedì 4 aprile – MILANO ore 21
Teatro Smeraldo - piazza XXV aprile 10
con Gino Strada, Gianni Mura, Vauro Senesi, Michele Serra


giovedì 24 febbraio 2011

NOAM - Noam

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Dal nucleo dei torinesi chomski (2004-2007) nasce un nuovo gruppo: a Luca Morena ed Enrico Manera (ex Lalli e Bandamanera) si affianca Tomi Cerasuolo (Perturbazione) in un progetto più intimo e domestico: più voci, chitarre, basso, batteria, strumenti inconvenzionali, ruoli che si invertono.
Musica in sospensione: nel tempo che passa, nei lavori, nella famiglia, nella città, nel posto in cui vivi, nell'amore, nella vita stessa. Dolce e malinconica, pulsa sottotraccia. 

Released: 24 February 2011

scritto e suonato da: Noam
Enrico Manera: voci, batteria, percussioni, chitarre elettriche e acustiche, glocken, mandolino, banjo
Luca Morena: chitarre elettriche e acustiche, piano, mahalo, loop e orchestrazione
Tomi Cerasuolo: voci, basso
registrazioni fatte in casa con garageband da Luca Morena
registrazioni batterie e voci, post-produzione e mixaggio di Cristiano Lo Mele al Garage Ermetico (Leumann - TO), dicembre 2008 - dicembre 2009
mastering di Christian Alati, gennaio 2011
artwork di Tomi Cerasuolo

Contatti:
noamband.tumblr.com


lunedì 14 febbraio 2011

FANTASTICA

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domenica 13 febbraio 2011

Rinascimento al muro

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Girando per la rete si trovano davvero delle cose fantastiche. Oggi, per esempio, ho “scoperto” questa artista che si chiama Jola Kudela, in arte Yola. Polacca che vive fra Parigi e Londra, Yola fa tante cose: è motion designer, compositing artist, visual director. Si è diplomata presso la prestigiosa scuola di cinema di Łódź, in Polonia, e poi si è specializzata in cinema d'animazione a Parigi, alla CFT Gobelins. Una delle sue passioni è la fotografia e qualche mese fa ha realizzato un progetto di street art a Varsavia, reinterpretando in chiave contemporanea l'arte rinascimentale, riutilizzandola e attualizzandola per una serie di affreschi che hanno coperto le facciate dei palazzoni del quartiere Praga.

venerdì 11 febbraio 2011

TEMPI NORMALI

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Oggi, su questo blog, ho letto una poesia di Pasolini che avevo dimenticato. Secondo me, parla un po' anche del coraggio che ci vuole per essere migliori di quelli che ci hanno preceduto. Mi ha fatto venir voglia di andare a cercare anch'io una poesia e copiarla qui per tutti.
Avrei trovato questa. Non mi pare c'entri nulla con Pasolini, ma tant'è.

Sfortunato l'eroe nato
in questa plaga dove il disco s'è incantato
dove i più bravi cuochi sono senza lavoro
e il girarrosto del sindaco va
per conto suo, per inerzia. 
Non si fa carriera a avventurarsi
lancia in resta contro il drago,
lui stesso rinsecchito in questi ultimi tempi
per mancanza d'azione a uno spezzone di foglia:
la storia ha battuto l'azzardo. 
L'ultima strega l'hanno bruciata viva
più di ottant'anni fa
con l'erba amoreardente, col gatto parlante,
ma i bambini ci hanno guadagnato,
il latte di mucca ha la panna alta un dito. 
Sylvia Plath

martedì 8 febbraio 2011

LULLATONE - Elevator Music

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a new kind of elevator music - one that makes you want to snap and clap, and talk to the stranger next to you...


released 02 February 2011
Shawn James Seymour - music
Yoshimi Seymour - vocals
Tateishi Souta - vocals on track 1
Sakuragaoka Junior High School Choir - vocals on track 10


http://lullatone.bandcamp.com/album/elevator-music
http://www.lullatone.com/

domenica 6 febbraio 2011

DON'T LOOK BACK

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She & Him - Don't Look Back from Merge Records on Vimeo.

Director Jeremy Konner
DP Logan Schneider
Editor Jeremy Konner
Producer Billy Parks
Executive Producer Jeff Pantaleo

From the Album "Volume 2", available at Merge Records - http://www.mergerecords.com/s/30243/

http://www.sheandhim.com/#/splash

martedì 18 gennaio 2011

Una conferenza stampa vista da lontano

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Come ogni anno, me la sono persa. Dopo mesi di lavoro, tribolazioni, sangue e lacrime, viene presentata al pubblico la nuova edizione del festival di cinema con cui lavoro da 8 anni. E io, che curo pure una sezione, non ci sono. Mi trovo invece in tipografia, dove stiamo correggendo con l'amica Tiziana le bozze del catalogo della manifestazione. Perché si sa, nei festival piccoli bisogna adattarsi a fare più cose e rimboccarsi le maniche, come ti senti dire da quegli assessori che ti tagliano i fondi con la scusa che con la cultura non si mangia. Io per mangiare ci mangio, pago pure le bollette e il mutuo, ma si vede che sono un'eccezione. Sto uscendo dal seminato, scusate. La conferenza stampa, dicevo. Mentre noi cerchiamo di capire con l'impaginatore come impostare graficamente una scheda, togliamo virgole e cambiamo parole, dall'altra parte della città si sta presentando la ventiduesima edizione del Trieste Film Festival.

venerdì 14 gennaio 2011

La Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca

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info: http://www.santacecilia.it/eisenstein