Ieri è stata presentata nei bellissimi spazi del Magazzino delle idee (già il nome promette bene) la 24a edizione del Trieste Film Festival. Anche quest'anno, pur se fra molte difficoltà, il festival triestino che resistendo porta per il ventiquattresimo anno di fila in Italia il meglio della produzione cinematografica dell'Europa centro-orientale, mostra al suo pubblico un anno di ricerca, lavoro, passione. Dal 17 al 23 gennaio, presso il Teatro Miela e la Sala Tripcovich. C'è anche MURI DEL SUONO, felicemente curato dalla sottoscritta :)
La tradizione
Come da tradizione, il cuore del programma è rappresentato dai concorsi internazionali, dedicati a lungometraggi, documentari (tutti anteprime italiane) e dai corti, a cui anche quest’anno si aggiunge una selezione non-competitiva di 13 cortometraggi di animazione (fra cui l’anteprima assoluta De versicoloribus naturalium ludis del giovane regista russo Artem Ludyankov, prodotto da Fabrica – Benetton).
Il programma del festival, come sempre, include numerosi eventi speciali. Ne cito tre che mi stanno particolarmente a cuore: il ricordo di un grande film che compie mezzo secolo, Il sorpasso di Dino Risi, riproposto anche nel documentario dedicatogli da Gloria De Antoni (L’estate di Bruno Cortona) e poi l’ironico e appassionante monologo su cinema, ideologia e psicanalisi del mitico filosofo-cinéphile Slavoj Žižek, protagonista del film The pervert’s guide to ideology di Sophie Fiennes, e infine un focus sul cinema ungherese, per sottolineare la drammatica situazione culturale che il paese sta vivendo, con alcuni tra i lavori più significativi prodotti nel 2012.