È stato decretato il vincitore dell'European Film Academy documentario 2009 Prix ARTE, assegnato dall'EFA in collaborazione con il canale culturale europeo ARTE a un documentario di qualità.
La giuria, composta dai documentaristi Nino Kirtadzé e Viktor Kossakovsky e dal produttore Franz Grabner, ha deciso di premiare The sound of Insects - Record of a Mummy di Peter Liechti, indagine sulla scoperta del corpo mummificato di un suicida.
In associazione con ARTE, il vincitore verrà proclamato durante la Cerimonia della 22° edizione degli European Film Awards che si terrà sabato 12 dicembre a Bochum, in Germania.
(fonte: Cinecittà news)
Presentato al festival di Rotterdam dello scorso gennaio (oltre che in molti altri festival importanti, da Visions du reel a Karlovy Vary), il film racconta la storia incredibile del ritrovamento, da parte di un cacciatore, del corpo mummificato di un quarantenne in una delle zone più sperdute della Svizzera. Si tratta del cadavere di un suicida, che ha deciso di lasciarsi morire di fame l'estate precedente e di cui non si saprà mai la vera identità. Tratto dal romanzo Miira ni narumade di Shimada Masahiko (basato su una storia realmente accaduta), il film - definito dal suo autore una sorta di "riavvicinamento cinematografico" di un testo di finzione - si propone come un manifesto per la preservazione della vita, concetto che viene sfidato apertamente dalla rinuncia radicale del protagonista alla vita stessa.
Guarda l'intervista rilasciata dall'autore al festival di Karlovy Vary, intervallata da estratti del film:
Autore, regista, cameraman, filmmaker indipendente, Peter Liechti è nato a San Gallo, in Svizzera, nel 1951. Dopo gli studi di Arte e Design all'Università di Zurigo e un paio d'anni trascorsi a Creta, dove si è dedicato alla pittura e alla scrittura, nel 1983 ha avviato i suoi primi esperimenti cinematografici. Co-fondatore di K59 (KinoK) nel 1985, ha fatto anche parte dell'Achziger Film group di Zurigo dal 1988 al 1995. Dal 1990, vive e lavora a Zurigo. I suoi lavori sono stati presentati nell'ambito di numerosi festival. A partire dal 2003, gli sono state dedicate diverse retrospettive, a Zurigo, Lucerna, New York e Vienna.
Masahiko Shimada, nato a Tokyo nel 1961, è uno dei maggiori esponenti della nuova generazione di scrittori giapponesi. Dopo essersi laureato in Lingue straniere all'Università di Tokyo, Shimada ha pubblicato nel 1983 il suo primo racconto, Yasashii Sayoku No Tame No Kiyukyoku. L'anno seguente ha vinto il Noma Bungei Award for First Novels per il suo Muyu Okoku No Tame No Ongaku. Dopo un anno trascorso a New York in qualità di visiting professor alla Columbia University, Shimada è tronato in Giappone, dove ha pubblicato Yume Tsukai (tradotto in inglese come Dream Messenger, 1988) Fra le altre opere di Shimada, Yogensha No Namae (1992) e Uku Onna, Shizumu Otoko (1996), cui si vanno aggiungere anche testi teatrali, come Yurariumu, del 1990, da lui steso diretto e interpretato. In Italia, Marsilio ha tradotto Mi farò mummia (traduzione di Maria Roberta Novielli), quattro racconti per altrettanti vorticosi labirintici e impensabili percorsi verso una libertà impossibile, uno dei quali è proprio quello da cui Peter Liechti ha tratto ispirazione per il suo film.
La giuria, composta dai documentaristi Nino Kirtadzé e Viktor Kossakovsky e dal produttore Franz Grabner, ha deciso di premiare The sound of Insects - Record of a Mummy di Peter Liechti, indagine sulla scoperta del corpo mummificato di un suicida.
In associazione con ARTE, il vincitore verrà proclamato durante la Cerimonia della 22° edizione degli European Film Awards che si terrà sabato 12 dicembre a Bochum, in Germania.
(fonte: Cinecittà news)
Presentato al festival di Rotterdam dello scorso gennaio (oltre che in molti altri festival importanti, da Visions du reel a Karlovy Vary), il film racconta la storia incredibile del ritrovamento, da parte di un cacciatore, del corpo mummificato di un quarantenne in una delle zone più sperdute della Svizzera. Si tratta del cadavere di un suicida, che ha deciso di lasciarsi morire di fame l'estate precedente e di cui non si saprà mai la vera identità. Tratto dal romanzo Miira ni narumade di Shimada Masahiko (basato su una storia realmente accaduta), il film - definito dal suo autore una sorta di "riavvicinamento cinematografico" di un testo di finzione - si propone come un manifesto per la preservazione della vita, concetto che viene sfidato apertamente dalla rinuncia radicale del protagonista alla vita stessa.
Guarda l'intervista rilasciata dall'autore al festival di Karlovy Vary, intervallata da estratti del film:
Autore, regista, cameraman, filmmaker indipendente, Peter Liechti è nato a San Gallo, in Svizzera, nel 1951. Dopo gli studi di Arte e Design all'Università di Zurigo e un paio d'anni trascorsi a Creta, dove si è dedicato alla pittura e alla scrittura, nel 1983 ha avviato i suoi primi esperimenti cinematografici. Co-fondatore di K59 (KinoK) nel 1985, ha fatto anche parte dell'Achziger Film group di Zurigo dal 1988 al 1995. Dal 1990, vive e lavora a Zurigo. I suoi lavori sono stati presentati nell'ambito di numerosi festival. A partire dal 2003, gli sono state dedicate diverse retrospettive, a Zurigo, Lucerna, New York e Vienna.
Masahiko Shimada, nato a Tokyo nel 1961, è uno dei maggiori esponenti della nuova generazione di scrittori giapponesi. Dopo essersi laureato in Lingue straniere all'Università di Tokyo, Shimada ha pubblicato nel 1983 il suo primo racconto, Yasashii Sayoku No Tame No Kiyukyoku. L'anno seguente ha vinto il Noma Bungei Award for First Novels per il suo Muyu Okoku No Tame No Ongaku. Dopo un anno trascorso a New York in qualità di visiting professor alla Columbia University, Shimada è tronato in Giappone, dove ha pubblicato Yume Tsukai (tradotto in inglese come Dream Messenger, 1988) Fra le altre opere di Shimada, Yogensha No Namae (1992) e Uku Onna, Shizumu Otoko (1996), cui si vanno aggiungere anche testi teatrali, come Yurariumu, del 1990, da lui steso diretto e interpretato. In Italia, Marsilio ha tradotto Mi farò mummia (traduzione di Maria Roberta Novielli), quattro racconti per altrettanti vorticosi labirintici e impensabili percorsi verso una libertà impossibile, uno dei quali è proprio quello da cui Peter Liechti ha tratto ispirazione per il suo film.
Riferimenti:
Sito della European Film Academy: http://www.europeanfilmacademy.org/
Sito ufficiale di Peter Liechti: http://www.peterliechti.ch
Sito della European Film Academy: http://www.europeanfilmacademy.org/
Sito ufficiale di Peter Liechti: http://www.peterliechti.ch
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