Un ultimo accorato appello contro i tagli al cinema in regione FVG è stato lanciato da presidenti e direttori delle principali realtà del settore a Trieste nel corso di una conferenza stampa aperta al pubblico tenutasi lunedì 14 dicembre alle ore 11 al Caffè Tommaseo. L’iniziativa è stata promossa dalle associazioni di cinema e dai festival triestini, con l'obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica illustrando l’attività meritoria svolta nel corso degli anni, con riconoscimenti di pubblico e di critica che vanno al di là dei confini provinciali, regionali e nazionali.
Nel giro di pochi giorni, sono state migliaia le firme raccolte, e più di 3500 le iscrizioni al gruppo su FACEBOOK, a sostegno del comparto cinema, la cui stessa esistenza è minacciata dai tagli previsti nella Finanziaria Regionale 2010.
Tra le persone che hanno sottoscritto l’appello figurano nomi di spicco del panorama regionale e nazionale come i registi Mario Monicelli, Silvio Soldini, Giuseppe Piccioni e Franco Giraldi, l’attore Omero Antonutti, i critici cinematografici Paolo Mereghetti e Callisto Cosulich, il musicista Teho Teardo, il direttore della fotografia Dante Spinotti: adesioni che accrescono lo spessore dell’appello ed arrivano da artisti che hanno potuto testimoniare in prima persona l’eccellenza del settore partecipando a manifestazioni quali Festival del Cinema Latinoamericano, FilMakers, I Mille Occhi, Maremetraggio, Nododoc, Science+Fiction, Trieste Film Festival e i festival di promozione del cinema regionale in Croazia e in Serbia.
I promotori dell’appello e della conferenza stampa hanno sottolineato la qualità delle iniziative cinematografiche e l’impatto che queste hanno sull’economia e sul turismo della città, della provincia e della regione. Come già evidenziato nel corso della presentazione del “libro bianco” sul sistema cinema in Friuli Venezia Giulia, inoltre, diverse centinaia sono gli operatori che lavorano nel settore, per non parlare dei sempre più numerosi studenti universitari che proprio nelle manifestazioni e nelle realtà cinematografiche spesso muovono i primi passi lavorativi, trovando fondamentali occasioni di esperienza e di scambio.
Sulla base di un finanziamento complessivo da parte dell'Assessorato alla Cultura della Regione FVG di poco superiore ai 3 milioni di euro nel 2009, le associazioni regionali di cultura cinematografica hanno sostenuto la promozione e diffusione del cinema di qualità attraverso l'esercizio e la realizzazione di singole rassegne e iniziative in tutti e quatto i capoluoghi di provincia, nonché nelle aree di montagna; una rete di quattro mediateche nelle città capoluogo garantisce ai cittadini dell'intera regione l'accesso ad ampie collezioni video e biblioteche, con servizi di consultazione e prestito gratuito nonché forme specialistiche di attività didattica fruibili dalle scuole di ogni ordine e grado; il nuovo Archivio Cinema FVG si propone come una delle cinque realtà italiane all'avanguardia nella conservazione del patrimonio cinematografico riconosciute a livello internazionale dalla FIAF; le rassegne e i festival regionali rappresentano infine un caso unico nel nostro paese per lo spessore culturale dei programmi offerti, con manifestazioni riconosciute dalla critica e dagli addetti ai lavori fra le più importanti su scala nazionale e internazionale, che fanno del Friuli Venezia Giulia “la regione più cinematografica d'Italia”.
A Trieste, il sistema cinema assorbe circa il 30% delle risorse regionali complessive, offrendo al pubblico ben sei festival internazionali specializzati distribuiti nell'arco dell'intero anno solare; il servizio pubblico di mediateca fa capo ad uno dei più antichi cineclub italiani (La Cappella Underground) e conta oltre mille iscritti, con una collezione di film comprendente 16.000 titoli, per un totale di circa 25.000 testi filmici e 6.000 volumi se si contano anche le risorse degli archivi custoditi dalle associazioni triestine di cinema nel loro insieme. Un sistema articolato, che risponde alle esigenze di una città storicamente molto attenta alla cultura cinematografica, dove sono attualmente 18 gli schermi in funzione negli esercizi commerciali (oltre alla sala polifunzionale del Teatro Miela) e 9 cattedre universitarie sono dedicate alle discipline del cinema e degli audiovisivi, senza considerare in questa sede l'indotto procurato in termini di giornate di lavorazione da parte delle produzioni e di ritorno d'immagine per Trieste realizzato tramite il lavoro della FVG Film Commission. I festival maggiori sono inoltre attivi nella promozione del cinema italiano all'estero (negli ultimi mesi, in Grecia, Montenegro, Portogallo, Slovenia, Spagna).
A fronte di questi investimenti, è di oltre 60.000 il numero totale delle presenze di pubblico ai festival e alle iniziative, con costi d'accesso per gli spettatori assolutamente popolari e inferiori a qualsiasi altra forma d'arte o di intrattenimento. Il numero complessivo di ospiti, dall'Italia e dall'estero, è di circa seicento presenze in un anno, con una ricaduta su ristoranti e alberghi cittadini per un ammontare di oltre 150.000 euro. Un'ulteriore parte rilevante dei costi affrontati, superiore ai 220.000 euro, ricade inoltre su tipografie, studi grafici, agenzie di servizi operanti sul territorio. Infine, il personale impiegato nella realizzazione delle manifestazioni e degli eventi supera complessivamente le 150 unità, con oltre 30 operatori impegnati in ricerca, progettazione e organizzazione nel ramo cinematografico come principale attività professionale.
L'appello alla Regione FVG e al Presidente Tondo va nella direzione di salvaguardare, anche in un momento di grave crisi come quello attuale, questo patrimonio di cultura e di esperienze prestigioso e unico nel panorama nazionale. Parallelamente, le associazioni di cultura cinematografica triestine intendono lanciare un messaggio di sensibilizzazione e richiesta di maggior supporto anche agli Enti Locali, alle associazioni di categoria e alle aziende del territorio. Nella convinzione che il cinema e gli audiovisivi costituiscono a tutti gli effetti una forma di espressione e di comunicazione assolutamente centrale nella nostra cultura; che i festival e le manifestazioni di cinema esprimono un elemento di vitalità culturale estremamente importante nella nostra comunità; e che Trieste rappresenta un caso unico in Italia per dinamismo nel settore.
Nel giro di pochi giorni, sono state migliaia le firme raccolte, e più di 3500 le iscrizioni al gruppo su FACEBOOK, a sostegno del comparto cinema, la cui stessa esistenza è minacciata dai tagli previsti nella Finanziaria Regionale 2010.
Tra le persone che hanno sottoscritto l’appello figurano nomi di spicco del panorama regionale e nazionale come i registi Mario Monicelli, Silvio Soldini, Giuseppe Piccioni e Franco Giraldi, l’attore Omero Antonutti, i critici cinematografici Paolo Mereghetti e Callisto Cosulich, il musicista Teho Teardo, il direttore della fotografia Dante Spinotti: adesioni che accrescono lo spessore dell’appello ed arrivano da artisti che hanno potuto testimoniare in prima persona l’eccellenza del settore partecipando a manifestazioni quali Festival del Cinema Latinoamericano, FilMakers, I Mille Occhi, Maremetraggio, Nododoc, Science+Fiction, Trieste Film Festival e i festival di promozione del cinema regionale in Croazia e in Serbia.
I promotori dell’appello e della conferenza stampa hanno sottolineato la qualità delle iniziative cinematografiche e l’impatto che queste hanno sull’economia e sul turismo della città, della provincia e della regione. Come già evidenziato nel corso della presentazione del “libro bianco” sul sistema cinema in Friuli Venezia Giulia, inoltre, diverse centinaia sono gli operatori che lavorano nel settore, per non parlare dei sempre più numerosi studenti universitari che proprio nelle manifestazioni e nelle realtà cinematografiche spesso muovono i primi passi lavorativi, trovando fondamentali occasioni di esperienza e di scambio.
Sulla base di un finanziamento complessivo da parte dell'Assessorato alla Cultura della Regione FVG di poco superiore ai 3 milioni di euro nel 2009, le associazioni regionali di cultura cinematografica hanno sostenuto la promozione e diffusione del cinema di qualità attraverso l'esercizio e la realizzazione di singole rassegne e iniziative in tutti e quatto i capoluoghi di provincia, nonché nelle aree di montagna; una rete di quattro mediateche nelle città capoluogo garantisce ai cittadini dell'intera regione l'accesso ad ampie collezioni video e biblioteche, con servizi di consultazione e prestito gratuito nonché forme specialistiche di attività didattica fruibili dalle scuole di ogni ordine e grado; il nuovo Archivio Cinema FVG si propone come una delle cinque realtà italiane all'avanguardia nella conservazione del patrimonio cinematografico riconosciute a livello internazionale dalla FIAF; le rassegne e i festival regionali rappresentano infine un caso unico nel nostro paese per lo spessore culturale dei programmi offerti, con manifestazioni riconosciute dalla critica e dagli addetti ai lavori fra le più importanti su scala nazionale e internazionale, che fanno del Friuli Venezia Giulia “la regione più cinematografica d'Italia”.
A Trieste, il sistema cinema assorbe circa il 30% delle risorse regionali complessive, offrendo al pubblico ben sei festival internazionali specializzati distribuiti nell'arco dell'intero anno solare; il servizio pubblico di mediateca fa capo ad uno dei più antichi cineclub italiani (La Cappella Underground) e conta oltre mille iscritti, con una collezione di film comprendente 16.000 titoli, per un totale di circa 25.000 testi filmici e 6.000 volumi se si contano anche le risorse degli archivi custoditi dalle associazioni triestine di cinema nel loro insieme. Un sistema articolato, che risponde alle esigenze di una città storicamente molto attenta alla cultura cinematografica, dove sono attualmente 18 gli schermi in funzione negli esercizi commerciali (oltre alla sala polifunzionale del Teatro Miela) e 9 cattedre universitarie sono dedicate alle discipline del cinema e degli audiovisivi, senza considerare in questa sede l'indotto procurato in termini di giornate di lavorazione da parte delle produzioni e di ritorno d'immagine per Trieste realizzato tramite il lavoro della FVG Film Commission. I festival maggiori sono inoltre attivi nella promozione del cinema italiano all'estero (negli ultimi mesi, in Grecia, Montenegro, Portogallo, Slovenia, Spagna).
A fronte di questi investimenti, è di oltre 60.000 il numero totale delle presenze di pubblico ai festival e alle iniziative, con costi d'accesso per gli spettatori assolutamente popolari e inferiori a qualsiasi altra forma d'arte o di intrattenimento. Il numero complessivo di ospiti, dall'Italia e dall'estero, è di circa seicento presenze in un anno, con una ricaduta su ristoranti e alberghi cittadini per un ammontare di oltre 150.000 euro. Un'ulteriore parte rilevante dei costi affrontati, superiore ai 220.000 euro, ricade inoltre su tipografie, studi grafici, agenzie di servizi operanti sul territorio. Infine, il personale impiegato nella realizzazione delle manifestazioni e degli eventi supera complessivamente le 150 unità, con oltre 30 operatori impegnati in ricerca, progettazione e organizzazione nel ramo cinematografico come principale attività professionale.
L'appello alla Regione FVG e al Presidente Tondo va nella direzione di salvaguardare, anche in un momento di grave crisi come quello attuale, questo patrimonio di cultura e di esperienze prestigioso e unico nel panorama nazionale. Parallelamente, le associazioni di cultura cinematografica triestine intendono lanciare un messaggio di sensibilizzazione e richiesta di maggior supporto anche agli Enti Locali, alle associazioni di categoria e alle aziende del territorio. Nella convinzione che il cinema e gli audiovisivi costituiscono a tutti gli effetti una forma di espressione e di comunicazione assolutamente centrale nella nostra cultura; che i festival e le manifestazioni di cinema esprimono un elemento di vitalità culturale estremamente importante nella nostra comunità; e che Trieste rappresenta un caso unico in Italia per dinamismo nel settore.
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