Nel passaggio che segue, Arbasino descrive la natura delle lettere ai giornali. Erano gli anni '80 e i social media ancora là da venire. Ora, provate a sostituire "lettere ai giornali" con "commenti su Facebook". Gli strumenti di comunicazione cambiano, i bisogni espressivi no.
Quelle italiane [lettere ai giornali] dànno per lo più informazioni sullo stato d'animo e d'umore del mittente: mi piace, non mi piace; sono d'accordo, o non sono d'accordo. A ciò si aggiunge sovente il tentativo di spiritosaggine, sarcasmo, battuta: cioè, dopo aver comunicato le proprie impressioni, il bisogno di mostrarsi persone "di mondo", deplorando la nequizia inqualificabile dei tempi ove siamo arrivati.Alberto Arbasino, Un paese senza, Garzanti, Milano 1990, p. 243.
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