Fino al 27 settembre è ancora possibile assistere alle proiezioni del ricco programma delle Giornate del cinema Europeo di Firenze, manifestazione a vocazione “europeista”, che ha inaugurato con Deutschland 09 - 13 kurze filme zur Lage der Nation in anteprima italiana Deutschland '09: tredici episodi fra cinema e documentario che raccontano lo stato della Germania a 60 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, a 40 dalle rivolte giovanili del 1968, a 30 da "Germanie in autunno" e a 20 dalla caduta del Muro di Berlino. I registi del mosaico cinematografico sono Fatih Akin, Tom Tykwer, Wolfgang Becker, Sylke Enders, Dominik Graf, Romuald Karmakar, Nicolette Krebitz, Isabelle Stever, Hans Steinbichler, Hans Weingartner, Christoph Hochhäusler, Dani Levy e Angela Schanelec. La pellicola è stata presentata al Festival internazionale del Cinema di Berlino 2009 nella sezione Fuori Concorso.
Il festival ha confermato Orizzonti Europei, la selezione non competitiva internazionale in cui vengono presentati lungometraggi, fiction e documentari, come osservatorio sulle tematiche economiche, politiche e socio-culturali che coinvolgono il continente europeo. Segnaliamo l'anteprima italiana di Falco di Thomas Roth, sull'avvincente parabola del cantante e musicista austriaco Hans Hölzel (venerdì 25 alle 22.30, in replica sabato 26 alle 18.00).
Molte le anteprime e gli omaggi (come quello, molto interessante, sullo svedese Lukas Moodysson, anche se dal nostro punto di vista il piatto forte dell'edizione di quest'anno è il focus tematico su Berlino e sulla Germania che si interroga sulla propria identità, in occasione dei vent'anni dalla caduta del muro, Berlino vent'anni dopo. Possibile vedere tra gli altri Berlin Calling (protagonista il dj/attore Paul Kalkbrenner) alla presenza del regista Hannes Stöhr insieme al precedente Berlin is in Germany, vincitore del premio del pubblico alla sezione Panorama della Berlinale nel 2001. Tra i documentari il nuovissimo Gesicht zur Wand di Stefan Weinert (presente in Toscana) e In Berlin di Michael Ballhaus e Ciro Cappellari, un documentario sulla Berlino degli architetti, degli attori, dei dj, dei rapper, dei fotografi e dei registi. Inoltre un omaggio alla Berlino ripresa da Ruttmann nel 1927, Sinfonia di una grande città (che gli amici di Alpe Adria Cinema hanno gustato, insieme al rifacimento realizzato nel 2002 da Thomas Schadt, in primavera nell'ambito della rassegna Tracce di Muro a Trieste).
Molte le anteprime e gli omaggi (come quello, molto interessante, sullo svedese Lukas Moodysson, anche se dal nostro punto di vista il piatto forte dell'edizione di quest'anno è il focus tematico su Berlino e sulla Germania che si interroga sulla propria identità, in occasione dei vent'anni dalla caduta del muro, Berlino vent'anni dopo. Possibile vedere tra gli altri Berlin Calling (protagonista il dj/attore Paul Kalkbrenner) alla presenza del regista Hannes Stöhr insieme al precedente Berlin is in Germany, vincitore del premio del pubblico alla sezione Panorama della Berlinale nel 2001. Tra i documentari il nuovissimo Gesicht zur Wand di Stefan Weinert (presente in Toscana) e In Berlin di Michael Ballhaus e Ciro Cappellari, un documentario sulla Berlino degli architetti, degli attori, dei dj, dei rapper, dei fotografi e dei registi. Inoltre un omaggio alla Berlino ripresa da Ruttmann nel 1927, Sinfonia di una grande città (che gli amici di Alpe Adria Cinema hanno gustato, insieme al rifacimento realizzato nel 2002 da Thomas Schadt, in primavera nell'ambito della rassegna Tracce di Muro a Trieste).
Da oggi alla conclusione del festival, ancora molti gli appuntamenti da non perdere. Fra gli altri, dell'area Alpe Adria, segnaliamo questa sera (21), Andrzej Wajda: robmy zdjecie (AndrzejWajda: Let's shoot!) di Maciej Cuske, Thierry Paladino, Marcin Sauter, Piotr Stasik, documentazione del set cinematografico di Katyn. Domani (22), la Sinfonia di Ruttmann alle 18.00, l'anteprima di Gesicht zur Wand alle 21.00, mercoledì 23 la Sinfonia di Schadt alle 18.00, sabato 26 alle 16.00 A nyomozó (The Investigator) di Attila Galambros (o Gigor), un curioso giallo ungherese dello scorso anno che racconta la storia di un uomo che conduce autopsie, cui a un certo punto viene commissionato un omicidio, menzione speciale al festival di Karlovy Vary 2008.
Sito ufficiale del festival: www.giornatecinema.eu
questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema
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