Il processo di riunificazione europeo come scontro tra opposte utopie. La realtà conosciuta dopo l'ebbra notte del 9 novembre 1989, quando Est e Ovest si sono stretti la mano sotto le macerie del Muro. Osservatorio sui Balcani propone un intervento veramente interessante della sociologa Melita Richter.
Di seguito, l'inizio del contributo. Per leggerlo in forma completa: http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/11889/1/66
"Al Convegno internazionale di psicologia politica che si è svolto a Berlino nel giugno del 2001, una relatrice statunitense di origine tedesca ha costruito la propria relazione attorno ai disegni dei bambini delle scuole elementari di Berlino ovest. I disegni di cui la studiosa disponeva erano stati eseguiti ai tempi della divisione della città, separata in due dal Muro. Il tema dei disegni era: Come immagino la vita a Berlino est. Le mani dei piccoli artisti hanno riportato ciò che nella loro fantasia doveva rappresentare l’universo del mondo della Repubblica democratica tedesca: le case grigie, le vie vuote, ogni tanto un militare in uniforme, i carri armati sugli incroci delle strade, ritratti di bambini e bambine con facce tristi e senza giocattoli, stelle a cinque punte che svettano dai tetti… L’analisi dell’esperta si è soffermata a lungo sui contenuti dei disegni; ne è venuto fuori un ampio testo sulla rappresentazione simbolica della società tedesca dell’est, sulla Berlino sconosciuta, murata. In nessun momento la studiosa si è chiesta quale sarebbe potuta essere l’immagine riflessa della società della Germania occidentale, o meglio, quale immagine della Berlino ovest si sarebbe potuta trovare nei disegni dei piccoli disegnatori Ossis. Nessun interesse a ricomporre le immagini di una città separata, di confrontare i due modelli simbolici, di individuare come gli stereotipi possono essere di casa da ambo le parti, come la mente dei bambini riflette non ciò che vede, ma ciò che il mondo dei grandi propone come verità... Una verità distorta, filtrata."
questo post viene pubblicato in contemporanea su Cavò, il blog-rifugio di Alpe Adria Cinema
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